Catastrofi Naturali: quale assicurazione fare

ANIA: meno del 5% delle case di proprietà ha una polizza contro le catastrofi naturali

Da un’indagine ANIA emerge come le case di proprietà in Italia siano sottoassicurate. In particolare, non decolla la polizza contro le catastrofi naturali

Nonostante il 75% delle abitazioni sia esposto a un rischio significativo di catastrofi naturalipoco meno del 5% delle stesse è protetto da una polizza contro le catastrofi naturali: questo è il quadro che emerge dalla sesta edizione dell’indagine associativa realizzata dall’ANIA

Il report presenta i risultati della penetrazione delle polizze incendio per le abitazioni civili e indica quanto siano diffuse le coperture assicurative dei rischi catastrofali.

Non vi è alcun obbligo di stipulare tali polizze, ma la rilevazione evidenzia come la casa di proprietà – il bene più importante per gli italiani, dal momento che l’80% dei nuclei familiari ne possiede una – venga coperta solo al 50% contro il rischio incendio. Quasi in un caso su cinque, inoltre, si tratta di coperture collegate al mutuo utilizzato per acquistarle. Un altro dato che fa riflettere è il seguente: nonostante il 75% delle abitazioni sia esposto a un rischio di calamità naturali di vario tipo, poco meno del 5% delle stesse viene protetto da una polizza contro questi eventi. 
Negli ultimi anni si è assistita a una crescita costante di questo valore, che quindici anni fa era praticamente nullo.

Tipologia di polizza

Per il totale del mercato, il numero complessivo di polizze attive al 31 Marzo 2022 era pari a 11,9 milioni: la cifra rappresenta un aumento del 5,9% rispetto all’anno precedente. Rispetto a Marzo 2020, invece, il numero è aumentato del 14,4%: questo significa che sono state stipulate circa 1,5 milioni di polizze in più in due anni.
Continua quindi a crescere il numero di polizze sottoscritte, con un tasso in linea con quello degli ultimi due anni.A fronte degli 11,9 milioni di polizze, le somme assicurate risultano pari a 3.923 miliardi. Il valore è rimasto stabile rispetto al 2021 ed è aumentato del 3,3% rispetto al 2020.

Un’analisi delle tipologie di polizze sottoscritte mostra che, nel 2022:

  • Il 49% è relativo a polizze multirischio ed è in diminuzione di quasi 5 punti rispetto al 2021;
  • Il 39% è relativo a polizze che assicurano il solo rischio incendio. Il loro numero è aumentato di oltre 5 punti;
  • Il 10% è relativo a polizze globale fabbricati;
  • Lo 0,4% è relativo a polizze che coprono unicamente il rischio terremoto ed escludono la copertura e risarcimento danni del rischio incendio.

Dal 2020 la statistica ha cominciato a rilevare distintamente anche le polizze che coprono unicamente il rischio alluvione oppure due rischi, terremoto e alluvione, senza la copertura del rischio incendio.

Nel 2022 si è registrato un incremento delle polizze a copertura di entrambi i rischi catastrofali (da poco più di 1.000 polizze nel 2020 a oltre 75 .000 nel 2021, fino a quasi 98 .000 nel 2022), mentre il numero di quelle contro il solo rischio alluvionale rimane trascurabile.

La distribuzione percentuale delle somme assicurate evidenzia, invece, che:

  • Il 47% del patrimonio abitativo assicurato è relativo a polizze globale fabbricati, che evidentemente sono le più rilevanti in termini di valore; 
  • Il 33% sono polizze multirischio;
  • Oltre il 19% a polizze solo incendio e quindi monorischio.

Tipologia di rischio

Dalla tavola 2 emerge che:

  • Quasi l’88% delle polizze incendio riguarda le unità abitative. Si rileva un aumento di 1,5 milioni di polizze rispetto a Marzo 2020;
  • Quasi l’11% riguarda i fabbricati e, in questo caso, il numero presenta una lieve flessione rispetto alle rilevazioni precedenti; 
  • Come nei due anni precedenti, solo l’1,7% è relativo a unità commerciali ancillari, ovvero a quelle unità destinate ad attività commerciali e situate al piano terra negli edifici adibiti prevalentemente a residenza.

1,283 milioni di polizze assicurano l’intero fabbricato e il numero medio di unità abitative per edificio a livello nazionale, sulla base dei dati ISTAT, è pari a 4,34(3): si può quindi stimare che il numero complessivo di unità abitative assicurate per il totale mercato sia pari a:

16,2 milioni = [10,425 mln (unità abitative) + 1,283 mln (fabbricati) x 4,34 + 0,204 mln (unità ancillari)]

Rispetto al totale delle abitazioni rilevate dall’ISTAT con il censimento del 2011 – pari a 31,2 milioni – risulta quindi che il 52,0% delle stesse ha in media una copertura assicurativa contro l’incendio. Questo valore presenta un’ulteriore crescita rispetto agli anni precedenti: era il 50,2% nel 2021, il 47,9% nel 2020, il 46,0% nel 2019, il 42,8% a Marzo 2018 ma il 42,2% nel 2016.

Estensione alle catastrofi naturali

La modalità italiana di gestione dei danni, basata sull’intervento ex-post da parte dello Stato, ha accresciuto la convinzione che esista un garante di ultima istanza disposto a farsi carico della ricostruzione. Di conseguenza, le coperture assicurative per gli eventi catastrofali sono scarsamente diffuse: l’88,7% delle polizze assicurative non presenta alcuna estensione assicurativa (tavola 3).

Dalla rilevazione ANIA, per tutte le polizze attive al 31 Marzo 2022 è risultato che l’11,3% di queste prevede un’estensione per le catastrofi naturali (era il 12,9% a Marzo 2021, l’11,6% Marzo 2020 ma l’8,5% a Marzo 2019); la percentuale risulta comunque più che raddoppiata rispetto a Settembre del 2016, quando era pari a 5,1%.

In valore assoluto, il numero di polizze che presenta un’estensione per le catastrofi naturali è rimasto sostanzialmente stabile: si sono registrate circa 100.000 polizze in meno rispetto all’anno precedente, ma la riduzione dell’incidenza (11,3% nel 2022 rispetto al 12,9% nel 2021) si spiega con l’aumento delle polizze monorischio, che assicurano unicamente la garanzia incendio.

Al 31 Marzo 2022 esistevano nel mercato poco meno di 1,4 milioni di polizze con l’estensione alle catastrofi naturali (come nel 2021, 1,2 milioni nel 2020, 82 .000 nel 2019, ma solo 440.000 nel 2016), ottenute come somme delle polizze con la copertura del solo rischio terremoto (579.000), del solo rischio alluvione (275.000) e di entrambe le calamità (496.000).

Rispetto a quanto rilevato a Marzo 2020, le polizze assicurative che presentano la copertura e risarcimento danni del solo rischio terremoto sono diminuite del 12,5% a favore di quelle che hanno la copertura sia per i rischi alluvione che terremoto (+57,8%), mentre quelle con la copertura del solo rischio alluvione hanno registrato una crescita del 18,0%.

Al fine di favorire la diffusione delle polizze assicurative contro le catastrofi naturali (terremoti e alluvioni), la legge n. 205 del 27 Dicembre 2017 ha previsto dall’anno 2018 delle agevolazioni fiscali per tutti coloro che stipulano tali coperture per la propria abitazione.
Qual è stato l’effetto della legge? Concentrandosi sulle sole polizze con estensione alle calamità naturali che sono state sottoscritte a partire dal 2018 fino a Marzo 2022, si osserva che queste rappresentano circa il 77% delle polizze attive (1,4 milioni).

Sembrerebbe quindi che le agevolazioni fiscali stiano producendo degli effetti positivi, anche se il risultato è ancora molto limitato.

Tenendo presente il numero di polizze attive con l’estensione alle catastrofi naturali e applicando la stessa metodologia di calcolo per “trasformare” le polizze in unità abitative (descritta precedentemente per il parametro “Tipologia di rischio”), si calcola che il numero di unità abitative assicurate contro i rischi catastrofali al 31 Marzo 2022 sia pari a 1,5 milioni (erano circa 1,6 milioni  nel 2021, 1,4 milioni nel 2020, poco meno di un milione nel 2019 ma solo 600.000 nel 2016).

Rapportando questo numero al totale delle abitazioni censite dall’ISTAT (31,2 milioni) ne risulterebbe una diffusione, tuttavia, ancora contenuta, pari al 4,9%. Risulta in lieve diminuzione rispetto al 5,1% del 2021, ma superiore al 4,5% del 2020, al 3,2% del 2019 e soprattutto al 2,0% del 2016.

Se si confronta tale valore con quello del 2009  – quando si stimava che le unità abitative assicurate contro le calamità naturali fossero appena 35.000 – si osserva un incremento delle coperture di circa 40 volte, indice di una progressiva sensibilizzazione del Paese a tutelarsi contro questi rischi.

Con i dati a disposizione si è potuto stimare, a livello nazionale, che:

  • Le somme assicurate per il solo rischio terremoto sono pari a circa 198 miliardi, quelle per il solo rischio alluvione a 56 miliardi e 140 miliardi quelle con entrambe le coperture catastrofali. In totale, quindi, si può stimare un’esposizione complessiva di circa 393 miliardi (erano 487 miliardi nel 2021, 397 miliardi nel 2020, 275 nel 2019, ma solo 175 nel 2016);
  • Tasse escluse, il premio medio della garanzia incendio per gli 11,9 milioni di polizze rilevate è pari a 167 euro. Se teniamo in conto che le polizze assicurano 16,2 milioni di abitazioni, lo stesso premio medio sarebbe per ciascuna pari a 122 euro. Per quanto riguarda invece l’estensione della garanzia alle catastrofi naturali, il premio medio per le circa 1,4 milioni di polizze che assicurano per il solo rischio terremoto o per il solo rischio alluvione o per entrambi i rischi combinati, risulta pari a 142 euro  – sempre senza tasse. Dato che le polizze assicurano circa 1,5 milioni di abitazioni, lo stesso premio medio sarebbe per ciascuna pari a circa 127 euro.

Presenza di un vincolo contrattuale in polizza

Il 15,2% delle polizze (era poco più del 17% a Marzo 2021 e quasi il 18% a Marzo 2020) presenta un vincolo a favore di terzi nella copertura assicurativa. Le polizze connesse a mutui immobiliari per l’acquisto dell’abitazione ne sono un esempio.
Circa l’85% delle polizze, invece, non presenta alcun vincolo. Anche considerando le somme assicurate, la percentuale di polizze con forme di vincolo è contenuta e rappresenta solo il 13% (era il 13,5% a Marzo 2021 e il 13,6% a Marzo 2020).

Forma di copertura assicurativa dell’abitazione

Circa il 65% delle polizze è stipulato a valore intero e la restante parte (il 34,1%) a primo rischio assoluto; la prima percentuale è in diminuzione rispetto a quanto rilevato sia a Marzo 2021 (il 70%) sia a Marzo 2020 (il 66,5%). Peraltro, se si considerano le somme assicurate, quelle a primo rischio assoluto sono decisamente meno rilevanti, in quanto costituiscono solo il 12% del totale. La restante parte (l’87,4%) è a valore intero.

Modalità di sottoscrizione

L’incidenza percentuale delle polizze sottoscritte in modo individuale (l’82,3%) rappresenta, di gran lunga, la forma prevalente: a essa afferisce oltre il 92% dei valori assicurati. Solo il 18% è stipulata in forma collettiva e il relativo valore assicurato è molto contenuto (meno dell’8%).

Distribuzione geografica delle unità abitative assicurate per il rischio incendio

L’indagine e le statistiche contenute al suo interno ci hanno consentito di analizzare la distribuzione a livello provinciale dei 16,2 milioni di unità abitative presenti sul territorio nazionale, che si stima abbiano attualmente una copertura contro il rischio incendio.
Dal punto di vista territoriale, le unità abitative assicurate sono prevalentemente dislocate nel Nord Italia e in particolare in Lombardia, dove si concentra quasi un quarto delle abitazioni assicurate (4 milioni su un totale di 16,2); a seguire il Piemonte, il Veneto e l’Emilia-Romagna – dove si trova in media il 10% (l’1,7 milioni) delle abitazioni assicurate – e la Liguria, con poco meno del 5% (circa 750.000).

Per quanto riguarda il Centro-Sud, solo nel Lazio – a Roma, prevalentemente – e in Toscana si raggiunge una concentrazione pari a circa l’8%; in tutte le altre regioni si è sempre al di sotto del 4%. In particolare, in Molise e in Basilicata non si supera l’1% delle abitazioni assicurate.
Molto simile alla distribuzione delle unità abitative assicurate risulta essere anche la distribuzione territoriale delle somme assicurate: si concentrano in gran parte nel Nord Italia.

Tuttavia, se si analizza l’incidenza – a livello provinciale – delle abitazioni assicurate sul totale delle abitazioni esistenti (si ricorda che la media a livello nazionale di tale incidenza è pari al 52%), risulta che in media, in quasi tutto il Nord, oltre il 75% delle abitazioni sono assicurate contro l’incendio, mentre nel Sud tale percentuale rimane al 20%; nel Centro, invece, si assicura un’abitazione su due. Se a Milano, Monza-Brianza e Trieste circa il 90% delle unità abitative è assicurato e a Bolzano, Firenze, Brescia, Varese, Gorizia, Bologna e Trento l’85%, risulta invece che a Benevento, Potenza e Sud della Sardegna solo l’11% è provvisto di copertura, mentre ad Agrigento, Enna e Crotone circa il 9%.

Questi dati purtroppo confermano la poca propensione degli italiani a tutelare il loro primo patrimonio, la casa! Hanno magari lavorato tanti anni per acquistarla, ma pochi stipulano una polizza assicurativa per dormine sonni un pò più tranquilli.

La maggior parte delle polizze vengono stipulate per un obbligo contrattuale derivante da un mutuo o perché stipulata dal condominio per tutti i condomini.

Bisogna invece sensibilizzare i proprietari che con poche centinaia di euro all’anno è possibile coprire con una polizza il patrimonio casa.