Dal 2 gennaio 2024 è entrata in vigore la Legge sul “diritto all’oblio oncologico”: che assicura la parità di trattamento e la non discriminazione per le persone che hanno sconfitto patologie oncologiche. Questa normativa sancisce il loro diritto all’oblio, consentendo a queste persone di vivere senza essere costantemente ricordati per il loro passato clinico legato alla malattia oncologica.
Che cosa significa diritto all’oblio oncologico?
Il diritto all’oblio rappresenta la prerogativa di non dover più menzionare o essere interrogati riguardo all’esperienza di malattia, quando il tempo trascorso e le condizioni di salute rendono tale esperienza non più rilevante. Questo diritto si applica anche al campo delle indagini, proteggendo gli individui dall’essere oggetto di inquirenti basate sulla loro precedente malattia.
Quando una malattia pregressa non è più rilevante?
La Legge specifica che ciò avviene quando è scomparso il rischio aggiuntivo legato al cancro, un intervallo di tempo identificato in 10 anni dalla fine delle cure attive per gli adulti e in 5 anni per i tumori diagnosticati prima dei 21 anni, a condizione che non si verifichino episodi di recidiva.
Inoltre, non è permesso richiedere o effettuare visite mediche, controlli o accertamenti sanitari in merito a tali patologie.
Questa nuova tutela non riguarda un numero esiguo di persone: si stima che possa beneficiarne fino a un milione di individui in Italia, coloro che sono stati dichiarati vincitori della loro lotta contro il cancro.
Una tutela in più
Fino ad oggi, per queste persone, a causa della loro precedente malattia, era comune ricevere rifiuti in richieste di mutui o prestiti, nella stipula di assicurazioni, nell‘accesso a concorsi pubblici o privati, o nelle domande di adozione. Tuttavia, grazie alla recente approvazione della Legge, non saranno più tenuti a fornire informazioni o a essere sottoposti a indagini riguardo alla loro precedente neoplasia. Da ora in poi, saranno considerati da questi punti di vista come se non avessero mai sofferto di tumore.
La Legge n.193: cosa stabilisce?
Il 2 gennaio 2024 è entrata in vigore la nuova legge numero 193, datata 7 dicembre 2023, riguardante il diritto all’oblio oncologico intitolata “Disposizioni per la prevenzione delle discriminazioni e la tutela dei diritti delle persone che sono state affette da malattie oncologiche”.
Questo diritto garantisce, alle persone che hanno superato una patologia oncologica, di non essere obbligate a fornire informazioni o a subire indagini riguardanti la propria precedente condizione di salute, nei casi specificamente previsti dalla Legge stessa.
Il diritto all’oblio oncologico trova applicazione in tre ambiti principali: i contratti, l’adozione e il lavoro. Vediamo più nel dettaglio.
Il contesto contrattuale
In particolare per quanto riguarda il settore bancario, finanziario, di investimento e assicurativo, è frequente che i sopravvissuti al cancro si vedano negare l’accesso a servizi come assicurazioni sanitarie o polizze vita. Oppure accade che siano soggetti a condizioni gravose per ottenere servizi finanziari come mutui. Questo può includere l’imposizione di polizze assicurative sulla vita come condizione per l’approvazione di un mutuo.
L’adozione
Nel caso dell’adozione, il Tribunale per i minorenni, durante l’indagine preadottiva, esamina anche le condizioni di salute dei richiedenti. Tuttavia, la Legge numero 193/2023 impedisce che informazioni riguardanti patologie oncologiche pregresse vengano riportate nelle indagini quando è maturato il diritto all’oblio oncologico.
L’ambito lavorativo
Nel contesto lavorativo, la Legge stabilisce il divieto di richiedere informazioni riguardanti patologie oncologiche durante procedure concorsuali e selettive, sia pubbliche che private, che coinvolgono esami psicofisici o indagini sullo stato di salute dei candidati.
Inoltre, attraverso decreti ministeriali, possono essere implementate politiche per garantire l‘uguaglianza di opportunità nel lavoro per chi è stato affetto da una patologia oncologica, inclusa la riqualificazione professionale e l’accesso a servizi e percorsi di carriera adeguati.
Un grande passo in avanti
“L’approvazione della legge sul diritto all’oblio oncologico rappresenta un passo avanti significativo per l’Italia, posizionandola all’avanguardia in Europa. Questa normativa segna una battaglia di civiltà, ponendo fine a troppe forme di discriminazione subite finora dai cittadini che hanno sconfitto il cancro“, hanno commentato l‘Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e la Fondazione AIOM.