Invecchiamento della popolazione italiana: come reagirà l’assicurazione sanitaria?

Popolazione anziana e assicurazione sanitaria

Ormai è appurato che al progressivo innalzarsi dell’età media degli individui sia associato un peggioramento dello stato di salute e la comparsa di nuove patologie. Si rendono quindi necessarie cure specialistiche e ricoveri ospedalieri per malanni di diverse gravità.

Come inciderà l’invecchiamento sulle assicurazioni sanitarie

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) informa che la spesa globale per la salute è progressivamente cresciuta tra il 2000 e il 2018 e ormai ammonta a 8,3 trilioni di dollari (praticamente il 10% del PIL mondiale). Ciò dà un’idea dell’impatto che questa situazione sortisce sulle assicurazioni sanitarie. Assistiamo a un aumento delle assicurazioni sulla vita a livello internazionale e una preferenza per i piani sanitari ad alta deducibilità.
Si stima che entro il 2050 la popolazione di anziani raddoppierà raggiungendo il 22% del totale della popolazione, con gli ultraottantenni nientemeno che quadruplicati. Addirittura, la popolazione di età pari o superiore a 65 anni supererà quella di bambini sotto i 5 anni.

Il rapporto tra spesa sanitaria e lunghezza di vita è cruciale per comprendere come affrontare il lento ma ineluttabile invecchiamento della popolazione mondiale con il conseguente aumento del ricorso alle prestazioni sanitarie. C’è anche da dire che i flussi migratori potrebbero attenuare questa tendenza al declino, ma il fenomeno non risulterebbe in ogni caso considerevolmente stravolto.

In Italia il fenomeno di invecchiamento è ancora più sentito. Nel 2050 gli ultrasessantacinquenni sfioreranno il 36% del totale della popolazione. Con l’avanzare dell’età aumenta anche l’insorgenza di malattie quali tumori, diabete, patologie cardiovascolari e respiratorie, demenza senile.
Da un lato ciò testimonia come le condizioni di vita siano progressivamente migliorate permettendo alla popolazione italiana di raggiungere questi traguardi di età vissuta, dall’altro si pone come una sfida per le assicurazioni sulla salute, in quanto i sistemi privati a difesa del welfare devono tenere conto di questi mutamenti di stato nella popolazione.

L’invecchiamento è uno stato associato a una riduzione delle capacità cognitive e funzionali e da una maggiore insorgenza di patologie.
Le malattie croniche e degenerative toccano oltre 8 anziani su 10 e i Paesi Ue spendono ogni anno circa 700 miliardi di euro, qualcosa come il 70-80% del totale degli investimenti sanitari.
L’Orientamento dell’Unione Europea consiste nel garantire standard accettabili nella qualità della vita degli anziani e nel mantenimento dell’autosufficienza. Ciò comprende promuovere stili di vita che riducano l’emergere di patologie pericolose, favorendo l’accesso a servizi sanitari, nonché iniziative volte a mantenere stili di vita salutari quali attività fisica di gruppo o a domicilio.

L’evoluzione delle assicurazioni sanitarie con l’invecchiamento della popolazione

La proposta di valore degli NCM (Nuovi Modelli di Cura) dovrà andare oltre le semplicistiche nozioni di scelta e convenienza, migliorare l’assistenza e fornire nuovi modelli più sostenibili lato costi. I consumatori devono quindi essere messi al corrente delle caratteristiche di tali prodotti e di come essi vengono incontro alle loro nuove esigenze.

Gli assicuratori dovranno impegnarsi nel mantenere le promesse fatte agli assicurati in accordo con le possibilità dei servizi pubblici. Per questo, sarebbe necessario stratificare i rischi, mettere a punto le basi per condividere i rischi, oppure condividere i rischi attraverso pagamenti basati sul valore.

I prodotti assicurativi dovrebbero evolversi per accompagnare il consumatore nel suo percorso lungo l’intera vita. L’assicurazione sanitaria potrebbe quindi aprirsi alla soddisfazione di nuove pretese sul comparto salute-vita.
Per esempio, i diabetici potrebbero beneficiare di assicurazioni vita in cambio del mantenimento dei livelli di glucosio nel sangue mediante un dispositivo indossabile

Degli iscritti che riescono a mantenere sotto controllo i propri standard di salute possono rivelarsi iscritti appetibili per le assicurazioni in quanto attivi e non immediatamente bisognosi di prestazione di assistenza.

Ci si aspetta quindi che le formule assicurative riescano a coniugare meglio il comparto salute e vita unendo il meglio delle rispettive categorie di proposte, venendo incontro alle esigenze dei consumatori.
Dovremmo portarci quindi fuori dall’ottica di semplice vendita di polizze per passare a stipulare delle vere e proprie partnership di lunga durata con i clienti e con gli enti sanitari.