Pagamenti in contanti, stretta dal 2022

Stop ai pagamenti in contatti superiori a 1000 euro

Il governo prosegue sulla strada di incentivare sempre più i pagamenti tracciabili.

A partire dal prossimo 1° gennaio 2022, la soglia non raggiungibile dei pagamenti in contanti scenderà dai 2.000 ai 1.000 Euro per imprese e privati
Lo stabilisce la legge n. 124 del 26 ottobre 2019 che aggiorna il decreto legislativo del 2007 relativo appunto alle limitazioni all’uso del contante.
La sanzione minima per i trasgressori sarà di mille euro, la metà di quella in vigore fino al 31 dicembre di quest’anno.
Questo è quanto previsto dagli artt. 49 e 63 del dlgs n. 231/07, dal comma 3-bis, inserito dall’art. 18, comma 1, lett. a) e b) del dl 26/10/19, n. 124, convertito con modificazioni dalla legge 19 dicembre 2019, n. 157 che manifesteranno i loro effetti dall’inizio del prossimo anni.

Le limitazioni all’uso del contante (art. 49 del dlgs n. 231/07) si applicano a prescindere dalla ragione alla base del passaggio di denaro e se esso avvenga tra persone fisiche o giuridiche.

Dal 1° Gennaio 2022 l’importo massimo legittimo per i pagamenti in costanti diverrà pari a euro 999,99 centesimi: lo scopo evidentemente è quello di rendere sempre più tracciabili e i trasferimenti di denaro al fine di diminuire le cosiddette transazioni in nero.
I limiti si applicano a ogni tipo di operazione (acquisto di prodotti, retribuzioni di prestazioni professionali ecc.).
Un certo pagamento può avvenire con più rate al sotto della soglia, purché per pluralità di pagamenti a scadenze prefissate sia connaturato all’operazione oppure derivante dalla dilazione dei pagamenti se scaturisce un accordo tra le parti.

Cosa cambia nel 2022 per chi paga in contanti

Lo sviluppo della materia previsto dal decreto legge fiscale n.124/2019 che, all’articolo 18, ha previsto quindi:

  • l’importo massimo dei pagamenti in contanti scendere da 3.000 a 2.000 euro a partire dal 1° luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021;
  • l’importo massimo dei pagamenti in contanti scendere da 2.000 a 1.000 euro a partire dal 1° gennaio 2022.

Queste norme puntano a ostacolare il riciclaggio di denaro fonte di attività illecite e l’evasione fiscale.

Stando a quanto ha dichiarato il Sottosegretario al Ministero dell’Economia Federico Freni il 13 ottobre 2021, l’obbligo introdotto per il 2022 non verrà modificato.
Questa misura è in linea con il regolamento CE n. 974/98 del Consiglio, il quale prevede
che i limiti applicati dagli Stati membri dell’Unione Europea in merito alla circolazione di banconote e monete non sono incompatibili con il corso legale dell’euro, posto che siano disponibili mezzi “alternativi” per il pagamento. La Corte di Giustizia Europea ha confermato con le sentenze C-422/19 e C-423/19 che gli Stati membri possono applicare determinate norme in nome dell’interesse pubblico.

Per i prelievi non cambierà nulla, siccome questi sono movimenti che interessano soltanto una e non due persone.
Il governo inoltre potrebbe anche ripensarci, anche se al momento non sembra che vi saranno stravolgimenti di quanto detto finora.

Tali disposizioni non valgono per chi omette di segnalare alla direzioni territoriali le irregolarità, come ad esempio i professionisti. Per quanto li riguarda, le soglie edittali di chi omette la segnalazione (secondo quanto previsto dall’art. 63, comma 5) ammontano sempre a un tetto da 3.000 a 15.000 euro.
Per quanto li riguarda infatti potrebbero compiere operazioni in contanti come pagamenti di fatture o gestire finanziamenti e pagamenti utili.

Il resto dell’UE comunque sta andando verso la soglia dei 10.000 euro per i pagamenti in contanti. Tale proposta comunque non inficia le iniziative già prese dai singoli Stati.
Questa scelta va vista come un “limite massimo” entro il quale gli Stati membri si devono mantenere, e ciascuno di essi potrà adottare limiti più stringenti, come nel caso dell’Italia.

Gli istituti di credito comunicheranno operazioni in contanti di importo maggiore di 10.000 euro complessivi al mese, realizzate con transazioni pari o superiori a 1.000 euro l’una.
Esse però avranno la sola finalità di analisi e investigazione.
Perciò non si attiverà automaticamente alcun sospetto nei confronti di chi ha eseguito tali pagamenti in contante.