Perché gli italiani si preoccupano troppo tardi della propria salute?

Italiani: quando si sottopongono a visite mediche?

Gli italiani hanno un rapporto problematico con la prevenzione medica, fenomeno ulteriormente peggiorato dalla pandemia. A quanto pare soltanto un italiano su tre svolge controlli regolari del proprio stato di salute, l’orientamento prevalente è quello di curarsi soltanto quando emerge un problema di salute.

Con lo stravolgimento delle nostre abitudini provocata dalla pandemia covid-19 anche i controlli medici degli italiani hanno subito notevoli rallentamenti. In 6 casi su 10 sono gli stessi interessati a rimandare gli appuntamenti periodici per il controllo della propria salute.

I controlli medici degli italiani svolti in ritardo

Inoltre la pandemia Covid ha stravolto l’ordine delle priorità, dilatando i tempi necessari, negli ultimi due anni un controllo su cinque (20%) è stato rimandato, e quasi uno su tre (29%) rinviato, pertanto quasi una visita su due è stata rimandata o ritardata.

Persino le analisi del sangue una volta su quattro hanno subito un ritardo, così come le analisi dei nei e gli esami cardiologici. Secondo l’indagine dell’Istituto Merck, l’84% degli italiani ritiene che la crisi sanitaria abbia alterato il normale decorso delle cure oncologiche. Allo stesso tempo 7 europei su 10 affermano di avere preso consapevolezza con la telemedicina, sebbene la metà di loro preferisca ancora confrontarsi con i medici di persona.

Tra le motivazioni più frequentemente additate abbiamo:

  • la scelta di evitare le strutture sanitarie per paura di contrarre il coronavirus
  • i tempi dilatati per concordare una visita

L’unica tendenza positiva riscontrata è che gli italiani non lesinano di rivolgersi almeno una volta al mese al proprio medico di base.

Cosa fare dunque per ridurre i tempi di attesa che si sono ulteriormente aggravati a causa delle limitazioni prodotte dalle misure di contenimento del coronavirus?

Una soluzione consiste nel poter stipulare una polizza rimborso spese sanitarie per poter accedere a cliniche convenzionate, al fine di ridurre i tempi di attesa e aumentare la qualità dei servizi sanitari che si decide di fruire.

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