Superbonus: quando è agevolabile il consolidamento di opere esterne al sedime dell’edificio

Superbonus 110%: Cosa devi sapere

Il degrado degli edifici come conseguenza del trascorrere del tempo ne mina la stabilità. La Commissione di monitoraggio del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha inteso le misure contenute nel recente Superbonus 110% come incentivi per la messa in sicurezza degli edifici.
Gli interventi di consolidamento infatti possono aumentare le prestazioni strutturali delle fondazioni contro le sollecitazioni sismiche.

Sismabonus 110% e tipologia di fondazioni

La Commissione di monitoraggio del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, nel suo parere n.5, ha indicato che sono agevolabili con il Superbonus gli interventi di messa in sicurezza degli elementi che, sebbene esterni all’area di sedime, hanno impatto sulla stabilità dell’edificio.

II parere – a differenza di quanto non avviene di solito – tiene conto dei modi di costruzione applicati nel nostro Paese.

Il CSLP il sistema fondale di un edificio, sia esso costituito da fondazioni superficiali che da fondazioni profonde, ha una estensione che, generalmente, ricalca l’ingombro del piano terreno del fabbricato.

Negli edifici in muratura dei centri storici o rurali il sistema fondale in genere altro non è che il semplice prolungamento delle murature portanti sotto il livello di pavimento, oppure da un conglomerato posto in opera riempiendo uno scavo per i livelli necessari a trasferire il carico dell’edificio al terreno.
Si tratta di sistemi strutturali tradizionali con grossi limiti: non sono sufficientemente robusti, spesso non presentano un drenaggio efficace delle acque. Il degrado delle opere perimetrali può riflettersi sulla stabilità della costruzione. Si pensi ad esempio alle cavità accessorie (es. cavità per stoccaggio materiali).

In base a quanto previsto dalle linee guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni e delle modalità con le quali asseverare l’efficacia degli interventi (DM 329/2020), deriva che occorre stabilire quale sia l’effetto sulle condizioni di rischio sismico che può essere indotto.
Il progettista, il direttore dei lavori e, se presente, il collaudatore statico, devono confermare il rapporto causa-effetto che nel processo di contenimento del rischio sismico, si instaura tra la costruzione e gli interventi progettati per le situazioni al contorno.